TOUR AI CONFINI DELL'ARMENIA

L'ARMENIA A PARTIRE DAL KHOR VIRAP

monastero in pietra di Khor Virap, in Armenia

Dopo aver scoperto Yerevan in lungo e in largo e aver assaporato un po' di Armenia con un primo tour nei dintorni della Capitale per visitare il Monastero di Ghegard e il tempio di Garni, mi rimetto in viaggio per scoprire un altro pezzetto di Armenia, quella un po' più a Sud.

 

Tenendo conto che i rapporti con l'Azerbaijan sono conflittuali non mi sono voluta spostare troppo a Sud per questioni di sicurezza ma poi alla fine al confine con l'Azerbaijan e con la Turchia ci sono finita lo stesso (anche se per poco, pochissimo).

 

A livello di panorami questo tour è quello che mi è piaciuto di più perché a differenza della zona  già visitata vicino Yerevan dove ho visto montagne a forma di pandoro,  qui il panorama è tutto diverso e fatto prevalentemente di rocce rosse.

E poi, scendendo da questa parte, il Monte Ararat, la montagna sacra ai cristiani e agli armeni, nonostante ora sia in territorio turco, è talmente vicina che sembra quasi raggiungibile.

 

Il Khor Virap, il primo luogo che incontro in questo mio viaggio, dal quale si ha la vista migliore sul monte dove si arenò l'Arca di Noè. Del resto da questo punto siamo estremamente vicini al confine turco che si vede ad occhio nudo.

 

Ma che cos è il Khor Virap? 

 

Il Monastero di Khor Virap è il primo centro cristiano della storia

 

Qui, San Gregorio Illuminatore a noi noto come San Gregorio Armeno, dapprima imprigionato per 13 anni in quanto di fede cristiana, fu poi liberato dal Re dopo che lo guarì da una grave malattia.

Per questo motivo il Re e la sua famiglia scoprirono la fede e si convertirono al cristianesimo decidendo di farne religione di Stato.

L'Armenia fu così di fatto il primo Stato a divenire di fede cristiana e per questo il luogo è un centro molto importante della cristianità.

 

Questo monastero è composto da una Chiesa principale e da una secondaria con un passaggio sotterraneo che porta fino al luogo dove era imprigionato San Gregorio Armeno.

Se la fede o la curiosità è tanta e se non soffri di claustrofobia puoi anche tentare di scendere nella sua cella. Ti avviso, scendere non sarà semplicissimo, ma puoi fare come me: resta fuori e goditi i tentativi di chi ci prova.

 

Questo monastero è molto bello, specie per la vista panoramica sul Monte Ararat, ma è la prossima tappa ad avermi lasciata a bocca aperta.

Diciamo che questo era solo un assaggio.

IL MONASTERO DI NORAVANK

monastero in pietra con chiesa a due piani, immerso tra panorama di rocce e alberi verdi, in Armenia

Il viaggio prosegue e la strada si fa sempre più panoramica. Wow che bello, sembra una cartolina, anzi no, un sogno!

 

Dopo esserci allontanati dal confine con la Turchia, stavolta arriviamo vicini al confine con l'Azerbaijan e la guida ci chiede di non fare foto finché non ci allontaniamo, per motivi di sicurezza.

Qualche curva dopo ci allontana già dal confine critico e proseguiamo il nostro cammino verso una nuova tappa, quella che come ti accennavo, è anche quella che mi è piaciuta di più di tutti questi miei giorni in Armenia.

 

Tra un paesaggio di montagne rocciose di color rossastro, sbuca fuori il Monastero di Noravank, un monastero armeno risalente al 1206 con una chiesa a due piani e una chiesa più piccola che si illumina con il sole del solstizio ed un pozzo centrale che fungeva da frigorifero in tempi antichi. 

Il posto è semplicemente magnifico, abbracciato da queste montagne rocciose così particolari.

 

In questo luogo ho veramente avuto la sensazione di essere lontana da tutto.  

 

Quando siam ripartiti ho guardato fuori dal finestrino con un po' di malinconia. Con molte probabilità non tornerò in questo posto e un po' mi dispiaceva che avrei voluto vederlo un altro po', così da ricordarmene più a lungo.

 

Tutto questo melodramma e poi, neanche dieci minuti dopo dormivo beatamente nel van che mi portava alla prossima tappa .. che chiacchierona che sono!!!

JERMUK: CITTA' TERMALE E DI BELLEZZE NATURALI

cascata di Jermuk con getto d'acqua di 70 metri, tra le rocce dell'Armenia

Ben arrivati a Jermuk!

 

Questa città di montagna ha un bel po' di cose da vedere e io sto per raccontartele tutte.

 

Prima su tutte, e forse la più caratteristica è la Cascata dei capelli della Sirena.

La leggenda inizia con un c'era una volta una fanciulla, figlia di un nobile armeno, che si innamorò di un pastore e lo incontrava in gran segreto calandogli una corda col quale potesse arrampicarsi da lei.

Un giorno il padre della bella fanciulla li scoprì e la maledisse: se avesse rivisto il ragazzo, si sarebbe trasformata in sirena e non sarebbe più potuta uscire dalle acque.

La svegliona ...ops pardon, volevo dire la fanciulla incontrò nuovamente il ragazzo in questione e stavolta decise di farlo aggrappare ai suoi lunghi capelli.

La maledizione la colpì e la trasformò nella cascata di Jermuk. 

 

Bei capelli aveva la sirena perché questo tuffo d'acqua è di ben 70 metri!!

 

Scherzi a parte, questa cascata, che è la seconda più grande in Armenia, è davvero molto carina ed è piacevole fare una piccola passeggiata sotto al suo cospetto.

 

A pochissimi passi dalla Cascata dei capelli della Sirena di Jermuk si trova una piccola attrazione naturalistica: un arco naturale in pietra che si può attraversare facendo un.. brevissimo trekking? si potrà chiamare trekking? uuhmm no, diciamo pure passeggiatina in leggera pendenza così non ti spaventi. Ti ricordo sempre che se l'ho fatto io puoi farlo anche tu!!

 

In realtà non ti ho detto che prima di arrivare alla Cascata dei capelli della sirena di Jermuk, c'è un'altra cosa che potresti fare e che io, per la mia incontrollabile paura vertiginosa, non ho fatto.

Sull'altopiano di Jermuk, c'è una funivia lunga 1 km che salendo su raggiunge i 2480 mt e dalla quale si gode di una vista sulle foreste e la catena montuosa del Zangezur.

 

Ora, proprio tra queste foreste, si trova anche la stazione termale di Jermuk che è un centro turistico per le cure termali, il relax e il benessere grazie alle sue sorgenti calde naturali.

 

La cittadina è molto piccola ma carina e si può fare una bella passeggiata tra le foreste o rilassarsi bordo lago, sorseggiando della calda acqua termale che sgorga gratuitamente in centro città. Io te lo dico, l'acqua sa un po' troppo di ferro ma pare sia un toccasana per i disturbi gastro-intestinali e non solo. Poi se vuoi puoi sempre approfittare di qualche trattamento termale, perché no!

 

Una curiosità alla Super Quark:  In lingua armena per dire acqua minerale si dice semplicemente Jermuk e tutti capiscono.

 

Lasciata Jermuk, città dalle mille proprietà benefiche, ci si rimette in viaggio e si riattraversano quegli stessi panorami naturalistici un po' fiabeschi incontrati nel viaggio di andata.

 

lago termale di Jermuk, circondato da foreste e un piccolo hotel sullo sfondo, in Armenia

Prima di ritornare a Yerevan però si passa ad Areni, la città del vino.

Ad Areni, oltre ad esserci tanti vigneti e tante vinicole, c'è una cosa molto interessante: qui è stata rinvenuta la prima traccia di cantina vinicola al mondo!

 

Di questa città, del suo vino e di questa importante scoperta, ne parlo meglio in un articolo dedicato, del quale ti lascio il link in fondo a questa pagina.

ARMASH: DOVE IL BIRDWATCHING LO FAI SOTTO CASA

nido di uccelli sopra palo della luce, e abitazione in pietra ad Armash, in Armenia: località dove fare birdwatching

Ultimo ma non ultimo voglio parlarti di Armash, un paesino che abbiamo incontrato sia nel tragitto di andata che in quello di ritorno e che mi ha colpito particolarmente.

 

Questo paesino è assai particolare per un dettaglio che non ti sfuggirà. 

Ogni casa di Armash ha "un animale domestico" un po' particolare: un uccello.

Sui pali della luce e sui comignoli di ogni abitazione c'è un nido di uccelli.

 

Le bavoncelle codabianca, così si chiamano, sono la specie più comune da quelle parti e anche la  più facile da avvistare.

Anche altre specie di uccelli si aggirano però da queste parti tanto che la zona è rinomata per gli amanti di birdwatching.

 

Vedere un intero paesino pieno di nidi, con le bavoncelle e i loro cuccioli è stato davvero carino. Sembrava quasi un villaggio delle fiabe.

 

Questo dettaglio di viaggio, sommato agli altri, ha fatto si che io abbia un ricordo ancor più piacevole dell'Armenia.

 

Anche stavolta sono rientrata a Yerevan con ancora una gran voglia di scoprire l'Armenia, peccato però che il mio viaggio in questa terra fosse quasi terminato.

 

Una cosa però me la sono ripromessa: di tornare e continuare a girare l'Armenia e a scoprire altri buoni localini dove mangiare a Yerevan, città che alla fine, devo dire, mi ha proprio conquistata!


Se vuoi saperne di più sulla Capitale Yerevan, continua a leggere qui..

 

Se vuoi ancora scoprire l'Armenia attraverso un road trip, continua a leggere qui ..

 

Se ti interessa Areni, la  città del vino, continua a leggere qui ..

 

Se vuoi sapere cosa si mangia in Armenia oltre al lavash, continua a leggere qui ..

Buon viaggio!

Ti è venuta voglia di partire? Contattami