Mi sono piaciuti più i Paesi Baschi francesi o quelli Spagnoli?
Questa è stata la domanda più gettonata quando ho raccontato ad amici e parenti di aver fatto un incredibile road trip tra Spagna e Francia e di essermi divertita e sorpresa moltissimo!
Se anche tu vuoi una risposta a questa difficilissima domanda dovrai scorrere il mio racconto di viaggio, poi passare a quello sulla parte francese che ti lascerò a fine articolo, e decretare da te se ci sia o meno una destinazione vincente sull'altra.
Io la mia te la dico .. si ma dopo averti raccontato tutto di questo bel viaggio che comprende non solo i Paesi Baschi spagnoli ma anche la Navarra che si trova subito sotto il confine.
Nei Paesi Baschi come forse già saprai, le protagoniste sono città dal carattere forte, ma in questo mio itinerario ho esplorato anche natura selvaggia, mangiato da Dio e scovato qualche chicca nascosta come piace a me!
Perciò non perdiamoci in chiacchiere e andiamo a scoprire questa parte di Spagna tappa dopo tappa. Vamos!
L'arrivo a Bilbao è stato semplicemente sorprendete, se il viaggio comincia così, beh non so cosa possa sorprendermi poi ..
Se un tempo Bilbao era una grigia città industriale, oggi invece è simbolo di rinascita culturale.
Il Guggenheim Museum, è il fiore all'occhiello di questa città ed un museo così particolare e avanguardista che è proprio un piacere visitarlo, sia all'interno che all'esterno.
Chiaro, perché già di per se l'edificio è un'opera d'arte, e poi perché ha saputo sfruttare gli spazi esterni servendosi di istallazioni e opere d'arte sorprendenti che rendono piacevolissimo passeggiargli attorno.
Un'esempio? I ragni giganti o il Poppy: il cane di fiori mascotte del museo.
Ma oltre all’arte contemporanea, che qui al Guggenheim affascina davvero tutti, il cuore autentico di Bilbao batte nel Casco Viejo, il quartiere medievale con le Siete Calles, ovvero i vicoli ricchi di bar di pintxos (le tapas come le chiamano da queste parti) e piccole botteghe.
Poi tra i pezzi forti di Bilbao ci sarebbe anche la funicolare di Artxanda che, una volta su, ci regala un panorama a 360 gradi e una foto da cartolina della città.
In centro invece, un'altra cosa che mi è piaciuta molto sono gli accessi alla metropolitana, questi biscioni che sembrano entrare e uscire tra le viscere della strada sono opera di Norman Foster e le si può vedere anche godendosi una passeggiata lungo la rinnovata Ría, una zona dove passato industriale e architettura moderna convivono alla perfezione.
Mangiare bene a Bilbao è molto facile, soprattutto se come me ami la cucina spagnola, però ti direi di puntare tra i vari localini del Casco Viejo o al Mercato coperto. Son certa che non te ne pentirai!
Ma ecco che il road trip entra nel vivo e non faccio in tempo a lasciare la sorprendente Bilbao che arrivo in un posto che non pensavo potesse esistere: San Juan de Gaztelugatxe.
Il percorso non è semplicissimo, te lo dico, ci sono ben 241 gradini che ti separano da questo posto meraviglioso però .. però .. io dico che almeno dovresti provarci.
Poi tu ormai lo sai, io sono una schiappa però quando c'è da vedere panorami selvaggi come questo, mi metto in marcia e pianino adagino ci vado!
E in questo caso ho fatto benissimo per questo sono qui a spronare anche te.
Dopo aver fatto un pochino di sfacchinata, eccolo lì: un bell'isolotto in mezzo alle acque selvagge dell'oceano dove si trova l’eremo di San Giovanni Battista.
La salita è ripagata da panorami mozzafiato sull’oceano Cantabrico, promessissimo.
Ma aspetta .. dove ho già visto questo posto? Ma certo, è il celebre “Dragonstone” del Trono di Spade.
Oh, non ti dimenticare di suonare la campana tre volte quando arrivi lissù: pare porti fortuna.
Io ci sono stata di mattina presto e, oltre al fatto di aver trovato pochissima gente, mi son goduta la vista mattutina con un grande senso di gratitudine e benessere. E' stato un bel momento!
Immagino però che anche arrivarci al tramonto non debba essere affatto male se penso alle scogliere che si tingono di rosso e oro... deve essere stupendo!
Difficile rimettersi in auto e proseguire il viaggio dopo questa tappa, però chissà quante altre bellezze mi aspettano dopo ..
Un mio carissimo amico mi aveva suggerito di aggiungere San Sebastian nell'itinerario: è magnifica, vedrai non te ne pentirai!
Me ne sono pentita? Affatto!
Ho adorato San Sebastian e col senno di poi ci passerei una bella settimana di vacanza tra sole, mare e tante tapas!
La baia della Concha è considerata una delle più belle d’Europa e chi sono io per dirti il contrario?
La città è anche capitale gastronomica della Spagna, con la più alta concentrazione di ristoranti stellati Michelin per abitante e tantissimi posticini da leccarsi i baffi.
Un po' cara, ti dico la verità, se pensiamo alla ristorazione spagnola che ci rende sempre molto felici quando con pochi euro ci delizia di ogni ben di Dio.
Qui le tapas, o i pinxos per meglio dire sono bellissimi, opere d'arte, ma i prezzi signori miei .. vabbè dai, uno strappo alla regola ci sta e se non ci sta, in realtà fuori dalla Parte Vieja si trovano anche opzioni più abbordabili, non preoccuparti.
San Sebastian è detta anche la “piccola Biarritz”, città basca francese di cui ti parlerò nel racconto di viaggio dedicato ai paesi baschi francesi.
Fu la Regina Maria Cristina a trasformarla lasciando un’impronta aristocratica che oggi si respira velatamente.
Ecco, se proprio devo dirti .. San Sebastian mi ha colpita molto e visitandola ho capito sia perché il mio amico me la consigliasse fortemente, sia perché i miei amici francesi vengano spesso a fare le vacanze qui.
Una breve visita anche a Getaria perché questo paesino, seppur piccolissimo, nasconde una piccola gemma.
Conosci Cristóbal Balenciaga? Sono certa che si!
Il famoso stilista noto solo come Balenciaga, nacque proprio a Getaria e il paese per omaggiarlo ha un bellissimo museo a lui dedicato.
Visitarlo penso sia necessario per farci comprendere l'artista e la sua idea di moda, oltre a rendergli doverosa giustizia visto che a noi sono arrivate solo delle tute che non ci lasciano niente e che sono postume alla sua scomparsa.
Perché, diciamoci la verità, quelle tute lì (se hai capito di cosa parlo), son bruttine, vero?
Ma Getaria è anche un piccolo villaggio di pescatori situato tra colline di vigneti e anche il paese natale di Juan Sebastián Elcano, il primo uomo a completare la circumnavigazione del globo.
Insomma: una cittadina piccola piccola che ha dato vita a persone grandi grandi!
Io sono stata a Getaria giusto il tempo di una passeggiata e della visita al Museo Balenciaga ma se ti fermi per l'aperitivo sappi che non potrai negarti un calice di txakolí, che è il vino bianco frizzante tipico di queste parti.
Quando ho ideato questo itinerario e ho letto il nome sulla mappa non potevo crederci.
Un posto così importante che non potevo rischiare di perdermelo, passandoci così vicino con la macchina.
E infatti eccomi qui, a raccontarti di Guernica: una città che non è solo quella dipinta da Picasso ma anche qualcosa in più.
Guernica è il cuore simbolico dei Paesi Baschi. Pensa che in un giardino del paese sorge l’albero della libertà, una quercia sotto cui si riunivano le antiche assemblee basche e dove tutt'ora viene eletto il Presidente del Governo basco.
Ma Guernica, non mentiamoci, è divenuta famosa grazie all'opera di Picasso che rappresenta un triste evento che è il bombardamento avvenuto durante la guerra civile spagnola del 1937.
Se non hai ancora avuto modo di vedere la Guernica di Picasso in tutto il suo splendore non temere; qui in città c'è una fedele riproduzione che ti farà venir la pelle d'oca.
Ma per comprendere meglio questa città e quello che ha vissuto in quegli anni, bisogna poi fare una tappa al Museo della Pace.
Un museo che racconta il dramma di Guernica con un approccio emozionale.
Si possono anche fare dei tour per visitare i bunker di quel periodo storico. Io non me la sono sentita di fare un tour completo ma ho visto alcuni bunker accessibili situati proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria.
Insomma, Guernica è un altro paese piccolino che ha tanto da dare e da raccontare, non lasciartelo sfuggire.
Ad essere onesta con te, è a questo punto del viaggio che ho scavallato in Francia ma visto che qui stiamo dedicando il racconto alla sola parte spagnola di questo road trip, riprenderò a raccontarti la tappa successiva che è la prima che ho incontrato appena scavalcato di nuovo il confine tra Francia e Spagna: Roncisvalle.
A Roncisvalle, secondo la tradizione, morì il paladino Rolando in una battaglia resa immortale dalla Chanson de Roland che io ho studiato alle scuole medie quando facevo quella materia inutile quanto bellissima chiamata Epica (Eh, si, a me piaceva molto).
Una leggenda narra che l’enorme piedra de Roldán, una roccia solitaria nei dintorni, sia stata spaccata in due da un colpo di spada del paladino.
Proprio per questo Roncisvalle mi è sempre rimasta in testa e forse probabilmente anche a causa di Rollo e della relativa serie Vikings .. ma comunque eccomi qui, dove sognavo di essere e che dire .. Roncisvalle è esattamente come l'avevo sognata.
Immersa tra le montagne dei Pirenei, il freddino da montagna in estate mi sorprende, i pellegrini che scendono giù a piedi e rifugi che fanno paninetti senza pretese ma che a me sembrano buonissimi e, bingo, lo sono davvero!
Mi sembra davvero così emozionante essere qui .. questo viaggio è davvero una tappa più bella dell'altra, davvero!
A Roncisvalle a parte un rifugio, tanto verde, le montagne e i pellegrini, c'è una chiesetta e poco altro. Un luogo perfetto per entrare in connessione con la natura e con se stessi.
Capisco perché sia una tappa imprescindibile del Cammino francese di Santiago e un po' invidio i pellegrini che ci sono arrivati a piedi mentre io ho percorso il tragitto in auto.
Comunque sia sono felice di essere qui e sono felice di aver scelto di passare per Roncisvalle per ricongiungermi alla Spagna e proseguire il mio viaggio. In realtà questa tappa non doveva neppure essere in programma. Vedi, a volte le belle sorprese dei viaggi ..
Ed eccoci arrivare nella Navarra e in particolare nella sua Capitale: Pamplona.
Pamplona è famosa in tutto il mondo per l’encierro di San Fermín, quando i tori corrono nelle strade assieme a centinaia di temerari.
Io te lo dico subito, sarà che non era periodo di Feria ma di tori neanche l'ombra, e menomale direi.
Mi ci vedi a correre per Pamplona con la fortuna che ho, di essere incornata? Ecco, io proprio no!
Diciamo che Pamplona è forse la città di questo tour che mi ha colpita meno, sarà che pioveva, sarà che in realtà ero stata troppo a Roncisvalle e dovevo velocizzare i tempi per arrivare a una destinazione chiave al tramonto, ma non lo so .. non sono stata conquistata.
Del resto io ero andata lì quasi solamente per poter cantare la canzone di Fabri Fibra e Tommaso Paradiso " ..Siamo come tori a Pamplona.." per le vie della città e quello l'ho fatto quindi, mi posso ritenere fortunata!
Ad onor del vero devo dire che la città ha delle mura rinascimentali tra le meglio conservate d’Europa, eleganti piazze e una vibrante vita universitaria che però io non ho avuto modo di incrociare avendo beccato un momento di pioggia improvviso che ha fatto fuggire tutti, tranne me.
Però, però, però.. la Cattedrale di Santa María la Real, ha un chiostro gotico davvero magnifico e poi Plaza del Castillo, il salotto cittadino, tanto amato da Hemingway, non era affatto male.
Poi sono stata chiaramente davanti alla Plaza de Toros, dove i murales dei Matadores e una bella statua a loro dedicata mi hanno piacevolmente colpito e no, non tratteremo il tema corrida in questa sede che già questo racconto di viaggio è lunghissimo, non facciamolo diventare un'enciclopedia!
Diciamo solo che forse sono stata troppo severa e Pamplona merita una seconda possibilità.
Chissà .. aggiornerò l'articolo se mai mi venisse voglia di tornarci e dovessi ricredermi. Ti faccio sapere.
Questo mio viaggio tra Paesi Baschi Francesi e Spagnoli e nella vicina Navarra non è stato affatto banale ma sorprendente, una tappa dopo l'altra.
Sono passata dalla modernità di Bilbao alle leggende di Roncisvalle, dai sapori marini di Getaria all’energia di Pamplona, ed è stato un viaggio che ha alternato silenzi e natura, ma anche città, storia e mito.
Un’esperienza che mi rimarrà nel cuore, e come avrai capito non ho avuto preferenze ma solo tanto tanto entusiasmo e tanta voglia di viaggiare!
Se vuoi scoprire i Paesi Baschi francesi, continua a leggere qui ..
Se vuoi sapere quale fosse la destinazione finale di questo mio viaggio, continua a leggere qui ..
Per scoprire Santander e dintorni, dove in realtà ha avuto inizio questo viaggio, continua a leggere qui ..
Buon viaggio!
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