VIAGGIO CULINARIO IN COREA DEL SUD

ristorante in un mercato notturno di Seoul, dove la protagonista di una docu-serie sul cibo, divenuta famosa su Netflix, cucina ravioli.

Questo viaggio in Corea del Sud è stato incredibile sotto molti punti di vista: uno di questi è la sua cucina che non pensavo avrei finito per adorare.

 

Da quando sono tornata ne sento la mancanza ed ho fortunatamente reperito nella mia città negozietti e ristorantini coreani per la mia dose mensile (a volte, lo ammetto, settimanale) di k-food.

Ci sono rimasta così tanto sotto che non vedo l'ora di raccontarti tutto quello che ho scoperto durante i miei giorni in Corea, a livello culinario.

 

Il primo giorno, o meglio la prima notte, ho partecipato ad un tour di street food in un mercato notturno di Seoul, dove una guida locale ci ha fatto assaggiare tutti i principali piatti della tradizione in città.

Il mio primo amore: i tteokbokki, gli gnocchi di riso con una salsa piccante da far perder la testa (ma di questi qualcuna ha da dirci qualcosa, più tardi ..).

Poi ho mangiato una frittella fritta con pesce e verdure che era da sciogliersi in bocca e i ravioli della cuoca più famosa di Netflix (se hai visto la docu-serie sui ristoranti nel mondo sai di chi parlo). Lei ci ha accolti nella sua botteguccia sfornando un piatto di ravioli dopo l'altro e tutti, uno più buono dell'altro. Il suo must: quelli ripieni al kimchi, una sorta di verza fermentata tipica coreana.

Durante questo tour ho anche scoperto cosa bevono i coreani a tavola: il sonju (una bevanda alcoolica che spesso integrano alla birra) e il makgeolli, un vino di riso davvero molto gustoso.

Per finire: il dolcetto più famoso del momento. Una frittella fritta con una leggera base di cannella per cui i coreani sono disposti a fare file lunghissime.

 

Questa esperienza è stato il mio primo approccio con la cucina coreana ed è stato amore a prima vista.


LE CAFFETTERIE COREANE: UNA DOLCE SCOPERTA

Salt, caffetteria coreana in stile salina, propone croissant dolci con pane salato

I giorni seguenti, passeggiando per le vie di Seoul ho scoperto una tradizione tutta coreana che è quella delle caffetterie.

 

Tu mi dirai, e che c'è di così particolare?

 

Le caffetterie coreane sono tutte a tema, ognuna ha uno stile suo ed è caratteristica e poi ha i suoi propri dolcetti e spesso uniscono dolce e salato, burro e sale, in un'armonia commovente.

Non sto esagerando e lo capirai assaggiando uno dei loro particolari croissant, morbidi, burrosissimi e salati. Che siano ripieni di crema di latte o di tartufo, ti faranno perder la testa, lo prometto!

 

Stessa cosa per le bevande: il latte non è semplice latte; spesso aromatizzato alla qualsiasi (mais, matcha ..) sono uno più particolare e delicato dell'altro. 

Ecco, in tutta la loro pasticceria e caffetteria c'è una cosa comune: la delicatezza nei gusti.

Io sono diventata una vera fan delle caffetterie e poi, sono una più carina dell'altra.

Se devo fare una classifica (cosa veramente difficile) per il momento nella mia lista ci sono: Salt, Onion, Jayeondo Salt Bread.


BBQ, BIBIMBAP E POLLO FRITTO: LE SPECIALITA' COREANE

tavolaimbandita con pollo fritto doppia salsa, birra Terra e piattini di salse locali coreane in un ristorante di Suwon

Ma passiamo ai piatti principali: a Seoul va per la maggiore il BBQ coreano, impossibile scapparne.

Carne e verdure arrivano crudi al tavolo e poi c'è un cameriere che le prepara per te. Si, certo, non come da noi in Europa che sei tu che devi girare e rigirare gli ingredienti sulla piastra per cuocerli.

Qui ci pensano loro.

 

E se a Seoul c'è il BBQ di carne, a Busan, cittadina a bordo mare, fanno quello con i frutti di mare.

Stesso presupposto, ma sulla griglia ci sono carapaci di buonissimo pesce che poi viene minuziosamente tagliato a pezzetti e trasformato in una succulenta zuppa con mais e formaggio. Spaziale!

 

Restiamo in tema marino per parlare di un altro piatto tradizionale coreano: il bibimbap.

Al mio arrivo a Gyeongju, il mio host mi ha subito detto: ora che sei a Gyeongju c'è solo una cosa da fare, ordinare bibimbap!

 

Mi ha spiegato che questa è la città migliore per mangiare questa pietanza che io pensavo fosse solo a base di carne e invece ho trovato, anche qui, a base di frutti di mare. Era assolutamente strepitosa e in una porzione gigante.

 

Ah ma certo, perché una cosa che non ti ho detto della cultura coreana è che i piatti sono pensati per essere condivisi e quindi le porzioni sono molto grandi, quindi occhio a non ordinare troppo!

Un'altra particolarità è l'uso del coltello, questo sconosciuto, che è invece sostituito con un paio di ben più pratiche forbici.

E per finire il tocco di classe.

Chi come me non mangia il pollo con le mani, c'è un apposito guanto a due dita per non doversi sporcare le mani, e non è niente di ridicolo perché qui lo usano tutti!

Io ho follemente amato tutto ciò!

 

E a proposito di pollo fritto, altra pietanza molto amata in Corea del Sud, devo confessarti che è a Suwon che esiste il miglior pollo fritto della vita.

In doppia salsa, metà al miele e metà agrodolce, un pollo così buono non lo mangerai da nessun'altra parte al mondo!!

Suwon è la patria del pollo fritto e per ricordarcelo hanno anche una via che si chiama appunto "chicken street" e dove appunto si trovano i migliori ristoranti di zona. Da leccarsi i baffi!

IL FESTIVAL DEL GINSENG

ingresso al festival del Ginesng in Corea del Sud

Sto forse dimenticando qualcosa?

Ah si certo, il ginseng.

 

Non so se lo sai (io non lo sapevo), ma il ginseng è la radice coreana del benessere.

I coreani lo mangiano sin da bambini ed è un elemento importante per la loro cultura tanto che a Seoul ci sono diversi centri dedicati a questa radice.

Io ho avuto la fortuna di capitare, per puro caso, in un festival del Ginseng, mentre  partecipavo ad un tour guidato verso la DMZ al confine con la Corea del Nord.

E' infatti al confine che si coltiva la preziosa radice di ginseng e nei negozi si trova il ginseng sotto vari formati (ovviamente ne ho fatto scorpacciata!).

 

Al Festival del Ginseng ho avuto un'illuminazione.

Facevo una passeggiata curiosando tra i locals, ma in quanto unica turista attiravo l'attenzione.

Ogni stand vendeva radici fresche ed estratti di ginseng appena fatto e i venditori mi chiamavano da un capo all'altro per farmi conoscere il loro prodotto e assaggiarlo. Il tutto senza assolutamente conoscere la lingua, è stato fatto a gesti e gran sorrisi e mi hanno offerto grandi degustazioni che si sono rivelate una scoperta.

Non avevo mai mangiato la radice di ginseng pura prima d'ora!

 

Poi la svolta: in un chioschetto delle belle signore stavano friggendo il ginseng. E per la regola che fritto tutto è buono, ho dovuto assaggiarlo!

Risultato: una busta piena di ginseng fritto, tanta felicità e un'incredibile energia per tutta la giornata!


Come avrai capito nel mio viaggio in Corea non ho fatto altro che mangiare, con la scusa di assaggiare di qua e di la tutto ciò che di buono e di strano trovavo in giro.

E la cosa bella è che tante cose non ho potuto provare perché ero troppo sazia.

 

Per esempio te l'ho detto che ho provato un dolcetto a forma di cacca?

Il caffè era a tema cacca e la ragazza sfornava tutta soddisfatta questi dolcetti al cioccolato davvero troppo carini e profumati per essere così trash.

 

Ho dovuto provarli, no?

 

E quando ho mangiato un croissant burroso, fritto nel burro e schiacciato della grandezza di una borsetta?

 

Potevo forse non provarlo? No, certo!

 

E i dolcetti a forma di orsetto? Del resto erano così carini!

 

Ora capisci perché non ho fatto altro che mangiare?! Ero obbligata dalla carineria e dalla bontà!!

 

 

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Buon appetito & Buon viaggio!

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